sabato 11 gennaio 2014

Vietato fumare



Pare che si possa fumare negli uffici. La notizia esclusiva che non ha ancora trovato una conferma ufficiale, è esplosa come una bomba ad orologeria pochi giorni fa con un lancio di agenzia riportato dalle principali testate giornalistiche e dai tg di mezza Italia.
Proprio in questo momento numerose televisioni provenienti da ogni parte del globo sono collegate in diretta con  la sede di una nota associazione del nord Italia dove è in corso un esperimento antropologico senza precedenti: un gruppo di incalliti fumatori è barricato da oltre quarant’ore in una stanza della sede ribattezzata “la camera a gas” senza cibo, acqua e vestiti di ricambio (almeno l’igiene personale…) per protestare contro le discriminazioni che devono subire  quotidianamente.
Tutti loro sono fermamente convinti delle proprietà taumaturgiche del tabacco e della nuvola di fumo generata dalla sigaretta per questo vorrebbero convincere innanzitutto i riottosi colleghi che del fumo passivo fanno una crociata (perché lo vogliono bandire!) per poi passare al resto del mondo. Nella “camera a gas” non esistono limiti di sorta: è possibile fumare illimitatamente (a prescindere dal piano tariffario in abbonamento o ricaricabile) e soggiornarvi per il tempo che si ritiene necessario.
Le principali case produttrici di tabacco stanno seguendo con attenzione e distaccato interesse questa incredibile iniziativa.
In questa sorta di “Grande Fratello dei senza filtro” sembra sia in corso un’accesa discussione per stabilire regole certe e trasparenti (si fa per dire). Come si dice dalle nostre parti ad ognuno il suo statuto. Non è ancora chiaro (ci si ricasca sempre) il sistema di voto che verrà adottato per eleggere il leader dei cameragassati come qualche intrepido giornalista si è già spinto a definirli (nulla a che vedere con i ferrarelliali sempre col piede in due scarpe ed i puristi levissiani).
Da indiscrezioni in nostro possesso sembra che una fazione molto nutrita stia cercando di far passare il principio del proporzionale (tanti voti quanti più pacchetti di siga consumeranno in una giornata).
Questa singolare comunità costituitasi sulla base del principio di autodeterminazione dei popoli, la prima vera decisione l’ha già presa: mettere al rogo (gli accendini non mancano di certo) qualsiasi pittogramma che richiami anche lontanamente il divieto di aspirare il gusto forte ed inteso di una bionda.
Il loro addetto stampa di cui non possiamo fornire le generalità per ovvi motivi di privacy diramando il primo comunicato ha reso noto che i cameragassati sono pronti ad omaggiare tutti i colleghi non fumatori di maschere facciali dotate di idonei filtri intercambiabili “perché il rispetto della persona” – ha dichiarato testualmente – “viene prima di tutto il resto”.
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

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